Sua Santità il Patriarca Ecumenico Bartolomeo / La pace non è un dato di fatto né evidente, ma debito, impresa, preoccupazione costante e lotta incessante per la sua preservazione, afferma il Patriarca ecumenico Bartolomeo nel suo messaggio natalizio.
"Continuiamo a sottolineare il ruolo pacificatore delle religioni, in un’epoca in cui le religioni vengono criticate”, sottolinea tra gli altri, notando questo “le religioni sono le alleate naturali di tutte le persone, che lottano per la pace, giustizia e la protezione dell’edificio dalla distruzione provocata dall’uomo”.
Quello che segue è il testo integrale delle prove patriarcali per il Natale:
Venerabili fratelli in Cristo Gerarchi e figli dilettissimi,
Celebriamo quest'anno soprattutto con salmi, inni e inni spirituali la nascita nella carne del Figlio eterno e Parola di Dio, la manifestazione del mistero di Dio e dell'uomo. Secondo San Nicola Cavasilan, ciò che si fa nella Divina Liturgia è "mistagologia dell'incarnazione del Signore", e la dossologica "Benedetto il Regno del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo" nelle sue prefazioni testimonia "che attraverso l'incarnazione del Signore gli uomini si sono resi conto per la prima volta che Dio è tre persone" [1]. Il santo padre proclama che il nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo "primo e unico ha mostrato l'uomo vero e perfetto, i costumi, la vita e le altre nove cose" [2].
L'adozione della natura umana nella persona del Figlio e Verbo di Dio e l'apertura all'uomo della via della divinizzazione per grazia gli conferiscono un valore insormontabile. Dimenticare questa verità porta a diminuire il rispetto per la persona umana. La negazione dell'alto destino dell'uomo non solo non lo libera, ma porta a varie contrazioni e divisioni. Inconscio della sua origine divina e della speranza dell'eternità, l'uomo ha difficoltà a restare umano, incapaci di gestire le contraddizioni della “condizione umana”.
La comprensione cristiana dell'esistenza umana offre una soluzione ai problemi, che la violenza crea, guerra e ingiustizia nel nostro mondo. Rispetto per la persona umana, la pace e la giustizia sono un dono di Dio, tuttavia, l’instaurazione della pace conquistata sotto Cristo richiede la partecipazione e la cooperazione delle persone. La posizione cristiana riguardo alla lotta per la pace si forma attraverso le parole di Cristo Salvatore, che predica la pace, saluta con “La pace sia con voi” ed esorta ad amare i propri nemici [3]. La rivelazione in Cristo si caratterizza come il "vangelo della pace" [4]. Ciò significa che d’ noi cristiani, la via per la pace è la pace, quella nonviolenza, il dialogo, amore, il perdono e la risoluzione delle controversie hanno la precedenza su altre forme di risoluzione delle controversie. La teologia della pace è chiaramente descritta nel testo del Patriarcato ecumenico””Per il mondo della vita”. L'etica sociale della Chiesa ortodossa" (2020): "Niente è più contrario alla volontà di Dio per le Sue creature create’ Sua immagine e somiglianza, dalla violenza esercitata contro il prossimo… Possiamo giustamente affermare che la violenza costituisce il gatto’ peccato per eccellenza. È il contrasto perfetto tra la nostra natura creata e la nostra chiamata soprannaturale a cercare l'unione amorevole con Dio e il nostro prossimo… La pace è una vera rivelazione della realtà più profonda della creazione secondo la volontà di Dio, e della forma da Lui progettata nei Suoi eterni consigli"[5].
La pace non è un dato di fatto né evidente, ma debito, impresa, preoccupazione costante e lotta incessante per la sua preservazione. Non ci sono automazioni e ricette permanenti. È necessaria vigilanza di fronte alle minacce alla pace, disponibilità a risolvere i problemi attraverso il dialogo. I grandi eroi della politica sono i combattenti della pace. Continuiamo a sottolineare il ruolo pacificatore delle religioni, in un’epoca in cui le religioni vengono criticate, perché, invece di emergere come forze di pace, solidarietà e conciliazione, alimentano il fanatismo e la violenza «in nome di Dio: Si tratta dell'alienazione della fede religiosa e non di un fenomeno ad essa inerente. La fede genuina in Dio è il giudice più severo del fanatismo religioso. Le religioni sono le alleate naturali di tutte le persone, che lottano per la pace, giustizia e la protezione dell’edificio dalla distruzione provocata dall’uomo.
Quest’anno l’umanità celebra il 75° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (10 dicembre 1948), che è una sintesi degli ideali e dei valori umanitari fondamentali, "L'ideale comune, al quale devono tendere tutti i popoli e tutte le nazioni". Diritti umani, il cui punto di riferimento centrale è la tutela della dignità umana e delle persone, sociale, culturale, sue condizioni economiche e ambientali, vengono intesi nella loro dinamica originaria, se saranno riconosciuti come fondamento e criterio della pace nel mondo, che associano alla libertà e alla giustizia. In questo senso, il futuro dei diritti umani e della pace è legato anche al contributo delle religioni al rispetto e alla realizzazione dei diritti umani.
Con tali pensieri e sentimenti festosi, nella piena certezza che la vita della Chiesa cat’ di per sé è una resistenza alla disumanizzazione, da qualunque parte venga, invitando tutti voi alla buona battaglia per costruire una civiltà di pace e di pace, in cui l'uomo vedrà nella persona del suo prossimo il fratello e l'amico e non l'intrigante e il nemico, e ricordando a tutti voi, fratelli e figli, che il Natale è un momento di autoconsapevolezza e di ringraziamento, rivelando la differenza tra Dio-uomo e “uomo-dio”, realizzazione del "grande miracolo" della libertà in Cristo e guarigione del "grande trauma" dell'alienazione da Dio, inchiniamo con reverenza il ginocchio davanti a Mariam, che tiene tra le braccia il Verbo incarnato Theotokos, trasmettendovi la benedizione della Santa Madre di Cristo Grande Chiesa, ti auguriamo felicità, salutare, fruttuoso, sereno e allegro il nuovo che viene dell'utilità del Signore.
Natale’
† Costantinopoli
ardente a Dio che vi augura tutti
1. Alla Divina Liturgia, B', PAG 150, 392D.
2. Sulla vita in Cristo, ΣΤ΄, PAG 150, 680C.
3. Vedere. opaco, eh, 44.
4. Ef. A, 15.
5. § 42, 43 e 44.
